Immergiti nel tepore del brodo scaldato da un’alba di tuorli;
(di Vladimir Kush)
Cedi alla tentazione dei zoccoli su un letto di sabbia e alga nori e di una croccante struttura errante;
“La Tentazione di Sant’Antonio” di Dalì
Assapora la scioglievolezza degli orologi e il persistente gusto della memoria;
“La persistenza della memoria” di Dalì
Fatti sorprendere dal retrogusto della nascita di un uomo nuovo;
“Bambino geopolitico osservante la nascita di un uomo nuovo” di Dalì
E presta attenzione ai pizzichi di spezie e alla romantica decorazione di una rosa meditativa su un mare di eccentrici ingredienti;
“Rosa Meditativa” di Dalì
Gustati il Surreale Ramen di Dalì e la realtà non sarà più la stessa!
Contenuto originale: Aryzona®;
Nome T-shirt:“Il Ramen di Dalì”; Pittura utilizzata (resistente al lavaggio): Setacolor opaque black;
Tessuto maglietta:cotone;
(Se anche tu vuoi una T-shirt con questo disegno (o se vuoi un ordine personalizzato) contattami in privato sui social o manda una mail a derizzo.arianna@gmail.com)
(Ora disponibile anche QUI su selz.com a 3,50 euro! QUI trovi l’articolo a riguardo.)
“Le generazioni future leggeranno degli animali del bosco come dei popoli della Bibbia.” (Arto Seppälä) “La Natura: rossa di zanne e d’artigli.” (Alfred Tennison) “Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell’erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto la suola delle tue scarpe” (Walt Whitman)
“Ciao a tutti e bentornati sul mio blog!
Io sono Ary, e in questa mia prima rubrica voglio esplorare con voi degli artisti poco conosciuti che trovo davvero fantastici!
L’artista di cui vi voglio parlare oggi è una portavoce della natura, una evocatrice di totem ancestrali, una dissezionatrice delle viscere della terra e della morte stessa: sto parlando di Lauren Marx.
Nei suoi quadri, Lauren Marx restituisce gli animali alla brutalità del mondo dopo averli strappati alle pagine delle favole.
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Sono creature stanche da millenni: stanche di portarsi sulle spalle una morale da dover conferire, stanche dell’uomo e di dover parlare con lui: si sono scrollate di dosso la magia, spogliate di quella falsa pelliccia che le imprigionava nella sottomissione: sono affamate, sono bestie.
Bestie ormai non più vive, ma nemmeno morte, che crescono e si plasmano da secoli in ossa, corna, peli, piume e viscere.
Sono creature ancestrali, antiche come il tempo stesso, forgiate dalla fame e dall’odore del sangue.
Sono le creature degli stemmi del Trono di Spade, unite dalla ferocia e dall’istinto di sopravvivenza. Non c’è paura che il lupo non sappia fiutare, non c’è carne che il leone non voglia sbranare.
Nei quadri di Lauren Marx tutti sono preda della natura: la brutalità della lotta si fonde con la fragilità e la caducità della vita, anche quella del più forte e selvaggio animale.
Nel cerchio della vita il sacro si unisce al profano, e così ogni osso, occhio, muscolo, artiglio appassisce, marcisce, si decompone e infine rinasce sotto forma di yin e yang, di nuovi simbolismi fatti di carne.
Con una pennellata, Lauren Marx ci trascina in un viaggio pagano all’interno delle viscere di bestie sacrificali che danzano contorte verso la morte.
I colori scuri, cupi e rupestri come quelli degli antri di una caverna o delle foglie umide trasportate dai ruscelli del bosco risvegliano l’unione di mito e realtà.
Fra le figure viscerali e esanimi delle bestie, il cielo si riflette ancora nei loro occhi e la terra continua a girare.
La vita continuerà, trasportando la loro anima altrove, dove potranno vivere e cacciare ancora.”
Se volete approfondire L’arte di Lauren Marx potete seguire il suo blog laurenmarx.com e acquistare delle sue stampe su society6.
Ricordatevi di condividere l’articolo o il video se vi è piaciuto e se volete sentirmi parlare di un particolare artista scrivetemelo in un commento!
L’uomo ama costruire, e tracciare strade, è pacifico. Ma da che viene che ami appassionatamente anche la distruzione e il caos? (Fëdor Dostoevskij) Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento. (Antico proverbio cinese)
“Ciao a tutti e bentornati sul mio blog!
Io sono Ary e in questa mia prima rubrica voglio approfondire con voi degli artisti di nicchia spettacolari; artisti di nicchia di tutti i tipi: da pittori a scultori, da fotografi ad artigiani!
L’artista di cui voglio parlare oggi è molto particolare: è un inventore, un archeologo, uno scovatore o meglio SCAVATORE di tesori nato in Illinois nel 1974: Brian Dettmer!
Con Brian Dettmer il quotidiano cambia significato, la banalità volta pagina e si trasforma in innovazione, in un’arte inaspettata.
Tutto scorre, tutto si piega, aggroviglia, assottiglia, tutto si trasforma in un Paese delle Meraviglie fatto di carta, taglierino e sorpresa: sorpresa per noi e anche per Brian Dettmer, un artista che presta le sue mani alle storie ignaro di cosa queste lo porteranno a creare.
Scavando le pagine di antichi libri o perfino di cassette, enciclopedie, mappe, come un vero e proprio archeologo, Brian Dettmer fa riemergere reperti e gemme andati perduti o magari mai scoperti prima: è un Cristoforo Colombo della materia che tramite significati nascosti e reinterpretazioni rizomiche fa respirare a degli oggetti morti l’aria di un secolo nuovo, un secolo in cui si può rendere immortali solo attraverso la distruzione.
Una volta gli scultori prendevano il marmo, lo modellavano e da ciò che era semplicemente pietra estrapolavano un Dio, un Imperatore.
Brian Dettmer al contrario prende i libri e sfata il mito della loro intoccabilità e della sacralità che li costringerebbe a restare una cosa sola per l’eternità.
Ma in fondo il mondo può solo cambiare nel momento in cui i pezzi vengono rigiocati: il mondo è cambiato quando la testa di Maria Antonietta è stata staccata dal corpo, e questo l’ha resa immortale. Brian Dettmer cambia la nostra percezione sugli oggetti, li incastra e li trasforma in paesaggi rendendoli più umani degli umani stessi.
Ogni anfratto, ogni cunicolo da cui si sporge un volto o un aforisma, mostra quanto la distruzione sia un’arte effimera e delicata, così come lo sarà la costruzione che la sostituirà in seguito, a creare dunque un circolo vizioso in cui il tempo, la vecchiaia e il divenire antico perdono la loro autorità sulla vita e sulla caducità delle narrazioni.
Tutto ciò che importa con Brian Dettmer è comporre nuove e infinite storie con cui riempire l’universo nei secoli dei secoli.
Se volete approfondire questo artista fantastico vi consiglio di acquistare il libro sulle sue opere “Art Made from books” e di guardarvi il suo TED talk, in cui espone la procedura dei suoi lavori e le sue considerazioni.”
Ricordatevi di condividere l’articolo o il video se vi è piaciuto e se volete sentirmi parlare di un particolare artista scrivetemelo in un commento!