“Le generazioni future leggeranno degli animali del bosco come dei popoli della Bibbia.”
(Arto Seppälä)
“La Natura: rossa di zanne e d’artigli.”
(Alfred Tennison)
“Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell’erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto la suola delle tue scarpe”
(Walt Whitman)
“Ciao a tutti e bentornati sul mio blog!
Io sono Ary, e in questa mia prima rubrica voglio esplorare con voi degli artisti poco conosciuti che trovo davvero fantastici!
L’artista di cui vi voglio parlare oggi è una portavoce della natura, una evocatrice di totem ancestrali, una dissezionatrice delle viscere della terra e della morte stessa: sto parlando di Lauren Marx.
Nei suoi quadri, Lauren Marx restituisce gli animali alla brutalità del mondo dopo averli strappati alle pagine delle favole.
Sono creature stanche da millenni: stanche di portarsi sulle spalle una morale da dover conferire, stanche dell’uomo e di dover parlare con lui: si sono scrollate di dosso la magia, spogliate di quella falsa pelliccia che le imprigionava nella sottomissione: sono affamate, sono bestie.
Bestie ormai non più vive, ma nemmeno morte, che crescono e si plasmano da secoli in ossa, corna, peli, piume e viscere.
Sono creature ancestrali, antiche come il tempo stesso, forgiate dalla fame e dall’odore del sangue.
Sono le creature degli stemmi del Trono di Spade, unite dalla ferocia e dall’istinto di sopravvivenza. Non c’è paura che il lupo non sappia fiutare, non c’è carne che il leone non voglia sbranare.
Nei quadri di Lauren Marx tutti sono preda della natura: la brutalità della lotta si fonde con la fragilità e la caducità della vita, anche quella del più forte e selvaggio animale.
Nel cerchio della vita il sacro si unisce al profano, e così ogni osso, occhio, muscolo, artiglio appassisce, marcisce, si decompone e infine rinasce sotto forma di yin e yang, di nuovi simbolismi fatti di carne.
Con una pennellata, Lauren Marx ci trascina in un viaggio pagano all’interno delle viscere di bestie sacrificali che danzano contorte verso la morte.
I colori scuri, cupi e rupestri come quelli degli antri di una caverna o delle foglie umide trasportate dai ruscelli del bosco risvegliano l’unione di mito e realtà.
Fra le figure viscerali e esanimi delle bestie, il cielo si riflette ancora nei loro occhi e la terra continua a girare.
La vita continuerà, trasportando la loro anima altrove, dove potranno vivere e cacciare ancora.”
Se volete approfondire L’arte di Lauren Marx potete seguire il suo blog laurenmarx.com e acquistare delle sue stampe su society6.
Ricordatevi di condividere l’articolo o il video se vi è piaciuto e se volete sentirmi parlare di un particolare artista scrivetemelo in un commento!
Ci vediamo al prossimo artista!
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