L’Arte di Hieronymus Bosch

I miei video!

Ciao a tutti, questa è la trascrizione del video “L’Arte di Hieronymus Bosch” che trovate sul mio canale Youtube!
Vi consiglio di accompagnare la visione delle opere di questo artista con una musica rinascimentale, magari anche un po’ cupa e sinistra, ma se volete osare, io trovo che questo artista vada a braccetto con lo stile del ‘Brown Album’ dei Primus!

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Il pittore non deve dipingere quello che vede, ma quello che si vedrà.
(cit. Paul Valéry)
Il mondo di oggi non ha senso, perché dovrei dipingere quadri che ne hanno?
(cit. Pablo Picasso)
Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia.
(cit. Erasmo da Rotterdam)

“Ciao a tutti e bentornati sul mio canale!
Io sono Ary e quest’oggi dopo avervi parlato di artisti di nicchia quali Kay Nielsen, Jack Vettriano e Sammy Slabbinck, sono qui per parlarvi di un artista molto discusso nell’ambito dell’arte e dell’immaginazione di cui in molti mi avete chiesto di parlare, nonché uno dei miei artisti preferiti: Hieronymus Bosch!
Sappiamo che era olandese, sappiamo che nacque nel 1453 in una famiglia di artisti e sappiamo che la religione fu una parte fondamentale della sua vita.
Un visionario controverso, un pittore satirico, un amante del grottesco; queste definizioni non bastano a capire chi effettivamente Bosch fosse, possiamo solo affidarci alle sue pennellate.

E’ attraverso le sue opere infatti che vediamo la personalità nuda e cruda dell’uomo che era Bosch. Niente è ciò che sembra: non lo è Bosch e non lo sono le sue creazioni, che se da lontano possono sembrare un ordinario dipinto Rinascimentale incentrato sulla propaganda di una certa religione, da vicino sono molto di più.

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Lo sguardo si ipnotizza frammenta e sparpaglia fra tutte le minuscole e preziosissime figure che abitano il chiassoso immaginario di Bosch: formichine, Lilipuziani e mostriciattoli si ammucchiano in un’infinità di popoli in preda alla frenesia di fronte alla vastità del mondo che li circonda.

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Con ‘Il Giudizio Universale’, Bosch condanna la società: una società logora, meschina, orribile; la stessa società che si dimostrò crudele e intollerabile verso la diversità del mostro del dottor Frankenstein, la stessa che nasconde il proprio autoritratto in soffitta per paura di vedervi la propria anima che invecchia e marcisce.

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Nei suoi quadri Bosch rappresenta il mondo con una risata fragorosa.
Che ironia, che buffo: è la società il vero mostro senza anima. E Bosch è il dottor Frankenstein, il pittore del ritratto di Dorian Grey.

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Bosch è l’uomo dietro le quinte che lascia il sipario spalancato per lasciar parlare i suoi prolissi e grotteschi quadri alle generazioni passate, presenti e future.
Provocatrici di sdegni e di emozioni contrastanti, di ribrezzo e di meraviglia, di due facce della stessa medaglia, le opere di Bosch si ribellano ai tabù e sfoggiano ciò che i contemporanei di questo artista preferirebbero tacere.

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Mondi patafisici, dalla piccante ironia, immagini fantasiose ed esagerate.
I colori vivaci e pimpanti fanno capolino nell’oscurità, nell’inquietudine dei luoghi e delle forme mutilate di animali, oggetti, mutanti.

 

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Realtà alternative o forse no?
Qui i Santi si mischiano ai peccatori, La venere di botticelli passeggia con le creature del film ‘Labyrinth’ mentre il quotidiano va a braccetto con l’assurdo.

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Religione ed eresia gridano insieme, una più ridicola dell’altra.
Si tratta di un mondo alla fine, ma anche di un mondo agli albori, è una matrioska di utopie dentro a distopie: un futuro popolato dagli Eloi e dai Morlocchi di Wells: un mondo nuovo.

WELLS ELOI

WELLS MORLOCCHI

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Tutto è il mostro di tutto e ogni cosa è lo specchio di molte altre cose.
Queste opere ci dicono più dell’artista di quanto lui stesso avrebbe potuto dirci.
Le sue parole sono state spese tutte lì, fra una pennellata color senape e un buffo omuncolo con la musica scritta sui glutei. Sono queste opere che creano l’artista, più che il contrario.

OMUNCOLO CON MUSICA SUI GLUTEI

Ogni scena è la frammentazione di piccole personalità che si creano costantemente dentro alla mente di Bosch e dentro di noi: dentro di noi c’è quella creatura che ha sempre fame, così fame che si mangerebbe la propria famiglia;

COSì FAME CHE SI MANGIA LA FAMIGLIA

c’è il pesce, che si palesa ogni qual volta ci viene il singhiozzo a forza di aprire le branchie;

PESCE COL SINGHIOZZO

c’è il gufo, che chiede aiuto con lo sguardo perché è a disagio in mezzo alle altre persone;

GUFO ANTISOCIALE

c’è la ragazza che è attratta dal ragazzo malvagio.

RAGAZZA INNAMORATA MALVAGIO

Che ci piaccia o no, di fronte al ‘Giudizio Universale’, i nostri occhi e le nostre menti si riconosceranno sempre in ciò che Bosch dipinge.
Ogni dettaglio, ogni minuscolo elemento delle sue opere, che sia della nostra specie o che sia folletto, rospo, o comodino, fa parte della nostra frenetica personalità, della nostra umanità.

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Se volete approfondire ulteriormente l’Arte di Hieronymus Bosch, vi consiglio in primis questo libro/galleria d’arte sull’artista e in secundis il celeberrimo e folle Codex Seraphinianus di Luigi Serafini, maestro della patafisica, che in questo manuale sfoggia creature, sensazioni e storie di tutti i colori, che Bosch avrebbe sicuramente adorato.
Come sempre se siamo riusciti a incuriosirvi complimenti a Geronimo e *pat pat* a me.”

Fatemi sapere di quali artisti vorreste sentir parlare prossimamente, condividete l’articolo se vi è piaciuto e iscrivetevi al mio canale per restare aggiornati sui miei prossimi video!

Ricordatevi sempre di andare là fuori a spargere l’arte!

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L’Arte di Kay Nielsen

I miei video!

Ciao a tutti, questa è la trascrizione del primo video pubblicato sul mio canale Youtube, ovvero “L’Arte di Kay Nielsen” che trovate QUI!
Vi consiglio la visione delle opere accompagnata da una musica celtica-medievale, un poco mitologica e sognante;
In particolare, Kay Nielsen mi richiama molto la canzone “Mordred’s Lullaby” di Heather Dale, un po’ per le atmosfere misteriose dei quadri, e un po’ perché sia questa canzone che i soggetti di Kay Nielsen mi ricordano gli elfi oscuri Nuala e Nuada di Hellboy II!

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“In principio era la Favola, e vi sarà sempre!” (cit. Paul Valéry)

“Ciao a tutti, sono Ary e benvenuti sul mio canale!
Per questa prima rubrica ho deciso di cominciare con dei video di breve introduzione agli artisti di nicchia che più mi hanno colpito e meravigliato nel corso degli anni.
Dato che non avevo idea di come iniziare, ho deciso di far partire questa serie di video da dove è partita la mia passione per la creatività: ovvero dalle fiabe e dalle favole.
E’ dunque per questo che il primo artista di cui voglio parlarvi è Kay Nielsen, uno dei più grandi illustratori di fiabe che purtroppo in pochi conoscono.

Ciò che rende inconfondibile la pittura di Nielsen sono i paesaggi e gli sfondi che si aprono e si slanciano verso l’alto.
La peculiarità delle sue opere è la particolare concentrazione
delle scene negli angoli: l’azione di svolge tutta lì. E’ tutto in un punto.

Racchiuse in quel minuscolo spazio vitale, quasi completamente ignare dell’immensità che le circonda, ci sono delle figure slanciate, anch’esse tipiche dell’immaginario di Nielsen.
Sono delle figure magre, eteree e altissime, dall’aspetto quasi alieno o elfico. I loro sguardi vanno spesso lontano disincantati, forse a prevedere il futuro oppure a ricordare i secoli che già hanno vissuto.
Tutt’intorno a loro c’è lo spazio cosmico dedicato all’atmosfera incantata e cupa. Non c’è spazio invece per l’horror vacui.

Ciò che rende Kay Nielsen uno dei miei illustratori preferiti è il modo in cui riesce ad incantarti e al contempo a metterti a disagio di fronte alle sue immagini: in ogni suo tratto c’è sogno, magia, ma anche qualcosa di sinistro che ti mette in allerta.
Forse sono le figure quasi scheletriche, o forse è l’immensità dello spazio vuoto che di fronte alla piccolezza dell’uomo ricorda molto il sublime romantico.

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Se prima di questo video non avevate visto nessuna delle opere di Kay Nielsen vi consiglio di recuperarvi il libro “East of the Sun, West of the Moon”, (QUI in italiano, QUI in inglese) un libro/raccolta delle illustrazioni più belle mai create da Kay Nielsen.

E anche se nel guardare queste opere avete pensato di non aver mai incontrato questo artista, sappiate che vi sbagliate!
Sono infatti sicura che anche voi, come me, siete rimasti traumatizzati da una scena famosissima: sto parlando della sequenza “Night on Bald Mountain” del film d’animazione Fantasia (1940) creato proprio da Kay Nielsen!

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E con questo ricordo terrificante vi saluto!
Speriamo di avervi incuriosito e se ci siamo riusciti complimenti a Kay Nielsen e *pat pat* a me!”

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