L’Arte di Magritte

I miei video!

“Professore, è vero tutto questo? O sta accadendo solo nella mia mente?”
“Certo che è nella tua testa Harry, dovrebbe voler dire che non è vero?”
(cit. Silente)

Ciao a tutti e bentornati sul mio blog!
Oggi vi voglio parlare di un uomo belga nato nel 1898, il cosiddetto “tranquillo sabotatore” che ha trascorso la propria vita ad ingannare gli occhi di tutti attraverso le sue tele e che noi oggi conosciamo come il padre del surrealismo, o meglio, di un tipo specifico di surrealismo.

Se da una parte infatti, c'è il surrealismo eccentrico, folle e allegorico di Dalì, che prendeprende le forme comuni e le fa sciogliere, le spezzetta, e le trasforma talvolta in mostri, talvolta in forme inconcepibili

Se da una parte infatti, c’è il surrealismo eccentrico, folle e allegorico di Dalì, che prende le forme comuni e le fa sciogliere, le spezzetta, e le trasforma talvolta in mostri, talvolta in forme inconcepibili, dall’altra parte c’è un surrealismo delicato nell’uso dei colori, nonché poeticamente filosofico, ovvero quello di Magritte.

Magritte infatti veicola figure e immagini apparentemente semplici attraverso quella che può essere intesa come la madre della contemporanea arte concettuale

Magritte infatti veicola figure e immagini apparentemente semplici attraverso quella che può essere intesa come la madre della contemporanea arte concettuale, un’arte che, prima di voler apparire, vuol farsi sentire attraverso un messaggio che era dormiente dentro di noi e che ora d’un tratto si è risvegliato.

un'arte che, prima di voler apparire, vuol farsi sentire attraverso un messaggio che era dormiente dentro di noi e che ora d'un tratto si è risvegliato.

fulanito-the-masterpiece-or-the-mysteries-of-the-horizon-19551

Ma questo è solo uno dei motivi per cui Magritte è ritenuto un caposaldo della corrente del surrealismo.
Il suo è un surreale minimale che è d’effetto e lascia poco spazio alle domande e molto all’immaginazione. La stessa immaginazione da cui scappa e alla quale ritorna sempre il fantomatico protagonista con la bombetta dei suoi quadri, il Mr Truman che ha paura di avere ragione, il Mr Banks che sogna la rottura, che sogna un segno arrivatogli dall’alto per liberarlo da qualcosa, ma cosa?

La silenziosa transizione fra i confini che ci siamo autodefiniti, come il confine fra terra e cielo, fra tela e paesaggio, fra giorno e notte è la stessa che avviene fra la mente dello spettatore e la rumorosa assenza all’interno delle tele di Magritte.

fra tela e paesaggio, fra giorno e notte è la stessa che avviene fra la mente dello spettatore e la rumorosa assenza all'interno delle tele di Magritte

La sua è un’arte che si espande su ogni piano, come un battito che parte dal cuore e arriva a pulsare fino alla superficie della pelle, un surrealismo quasi impercettibile, che si può sentire solo fermando il tempo, azzittendo il mondo e poggiando l’orecchio il più vicino possibile.

La sua è un'arte che si espande su ogni piano, come un battito che parte dal cuore e arriva a pulsare fino alla superficie della pelle,

un surrealismo quasi impercettibile, che si può sentire solo fermando il tempo, azzittendo il mondo e poggiando l'orecchio il più vicino possibile.

Quello di Magritte è un surrealismo sottile, che sfugge all’occhio poco attento, e proprio per questo viene spesso usato non come mezzo per fuggire dalla realtà, ma per immergervi, e per riuscire a comunicare al mondo i propri dubbi, le paranoie altrimenti inspiegabili a parole.


mostra su De Chirico e la Metafisica

ma per immergervi, e per riuscire a comunicare al mondo i propri dubbi, le paranoie altrimenti inspiegabili a parole.

Magritte è la voce all’interno della testa che si manifesta alla persona che si ha davanti quando non si ha la forza di confidarsi, e alla domanda “come stai?” si risponde “sto bene” anche quando non è così.
Così come il surreale di Magritte sfugge all’occhio distratto, allo stesso modo nella vita di tutti i giorni, talvolta ci sfuggono certi comportamenti delle altre persone, che se notassimo potrebbero raccontarci quello che succede nella loro mente, dietro a quel “sto bene.”

Ciò che mi ha avvicinato all’arte di Magritte infatti, è stata la consapevolezza che il quadro ti riflette, non per come sei fuori, ma per come ti senti dentro.
E’ un tentativo di capirsi, di intuire quale sensazione può portarti a sentirti leggero come una piuma e allo stesso tempo la testa pesante come piombo.

Non è un caso che per spiegare la sensazione di certi disturbi dissociativi si ricorra ai suoi quadri: perché dire “mi sento fuori dal mio corpo” pare un’affermazione estraniante dalla concezione e comprensione di chiunque, ma basta questo quadro per capire esattamente cosa si intende.

ma basta questo quadro per capire esattamente cosa si intende.

I quadri di Magritte sono i viaggi della nostra mente, sono le giornate impiegate a smaltire la paranoia incombente sopra di noi, sono le passeggiate lontane da tutti gli altri quando si è immersi in una propria passione, a dimostrare che ogni cosa può essere reale anche se è solo nella tua testa.

Non è un caso che per spiegare la sensazione di certi disturbi dissociativi si ricorra ai suoi quadri perché dire mi sento fuori dal mio corpo pare un'affermazione estraniante dalla co

sono le passeggiate lontane da tutti gli altri quando si è immersi in una propria passione

Con Magritte ciò che era nell’etere diventa d’un tratto tangibile, perché la sua arte dà voce a ciò che è invisibile, all’indefinibile che sta sotto alla pelle, a ciò che per noi è inspiegabile e che eppure viene proprio da noi, da ciò che taciamo, da ciò che ci auto-infliggiamo senza rendercene conto e senza che ce ne curiamo, da ciò che le altre persone nascondono e che noi ignoriamo.

DabniiRW0AAm64p

151902966-29c41349-e32d-4773-97b7-ca06cea6276a
da ciò che taciamo, da ciò che ci autoinfliggiamo senza rendercene conto e senza che ce ne curiamo, da ciò che le altre persone nascondono e che noi ignoriamo

Proprio per questo, anche se può apparire così, l’arte di Magritte non è un’arte di solitudine, ma un’arte sulla necessità di conoscere se stessi e gli altri, e capire cosa sta succedendo dentro di sé in quanto parte del mondo.
E’ inevitabile guardare un suo quadro e intuire quello che il fantomatico uomo con la bombetta sta provando, e questo perché sei tu quell’uomo: sei tu Mr Banks, sei tu Mr Truman: un uomo che vorrebbe apparire in mezzo alla folla, che vorrebbe meravigliarsi ogni giorno per ricordare quanto è preziosa la vita, che vorrebbe guardare nella testa delle altre persone e trovare un segreto per sfuggire alla monotonia, alle finzioni, come fa Mr Truman nel Truman Show che attraversa lo sfondo Magrittiano per eccellenza e si lascia alle spalle la tela per lanciarsi nell’ignoto.

E' inevitabile guardare un suo quadro e intuire quello che il fantomatico uomo con la bombetta sta provando, e questo perché sei tu quell'uomo

Un uomo che vorrebbe apparire in mezzo alla folla, che vorrebbe
guardare nella testa delle altre persone e trovare un segreto per sfuggire alla monotonia, alle finzioni
e si lascia alle spalle la tela per lanciarsi nell'ignoto.

Magritte è il pittore di tutti quelli che si imbarazzano di fronte alle proprie idee, tanto che non hanno mai avuto il coraggio di confidarle a qualcuno. Nemmeno a loro stessi.
Magritte dipinge il tentativo di nascondere ciò che rende umani; il desiderio di mimetizzarsi, di una quiete interiore seppur fuori dall’ordinario.

Magritte dipinge il tentativo di nascondere ciò che rende umani; il desiderio
di mimetizzarsi, di una quiete interiore seppur fuori dall'ordinario.

Proprio come la sua arte dà ad intendere, il surrealismo grazie a Magritte ha rappresentato una porta che va oltre la realtà visibile, oltre il concetto di terreno e aldilà, di immaginazione e realtà.

, oltre il concetto di terreno e aldilà, di immaginazione e realtà.

Il mondo pare ad un tratto troppo pieno di tutto, e al contempo troppo vuoto sotto al cielo.

Il mondo pare ad un tratto troppo pieno di tutto, e al contempo troppo vuoto sotto al cielo.

Se vi interessa approfondire questo artista, QUI potete acquistare gli Scritti di Magritte e QUI il Libro sulle sue Opere.

Ci vediamo al prossimo artista!

I MIEI SOCIAL
Profilo Facebook: https://www.facebook.com/ary.derizzo
Il mio Gruppo Facebook:
https://www.facebook.com/groups/1165167436922446/
Account Twitter: https://twitter.com/aryderizzo
Instagram: https://www.instagram.com/aryderizzo

L’Arte e la Filosofia di Escher

I miei video!

“L’illusione più pericolosa è quella che esista soltanto un’unica realtà.”
(Paul Watzlawick)

Ciao a tutti e bentornati sul mio blog! Io sono Ary e oggi sono qui per parlare con voi di un artista alquanto noto e apprezzato, che ha rappresentato un’enorme fonte di ispirazione per film, libri e perfino giochi di psicologia.

Nato nel 1898, è stato un incisore e grafico olandese nonché un amante del paradosso, che grazie alla sua arte ha dato forma all’impossibile e dispiegato i limiti della concezione e coscienza umana.
Un uomo che ha confessato di sentirsi più simile a un matematico piuttosto che a un artista, e che tramite la sua produzione ha fatto coincidere questi due mondi apparentemente opposti.
Come avrete capito, sto parlando di M.C. Escher:
Scale, specchi, illusioni ottiche.
Questo è ciò che ci viene in mente quando nominiamo Escher, ma cosa c’è dietro questa solida struttura? Cosa si nasconde nelle ombre degli archi, nell’oscurità introspettiva della sua arte? cosa si cela dietro queste vertigini che ci colgono, in bilico sulle sue tele?

Nietzsche diceva che se si guarda troppo a lungo nell’abisso, alla fine l’abisso guarda dentro di te.
Ed è proprio questo che succede quando ci sporgiamo a guardare giù in queste opere, giù nella mente di Escher.

In un kafkiano vortice che non ha né inizio né fine, Escher ci descrive attraverso le sue immagini la trasformazione di Gregor Samsa in scarafaggio, una trasformazione nella quale Gregor non è mai del tutto scarafaggio e lo scarafaggio non è mai del tutto Gregor, poiché il protagonista delle opere di Escher, così come quelle di Kafka, è il divenire, l’atto di essere trasformato.

La vita stessa è trasformazione, è mutazione in atto e nonostante la nostra razionalità ci imponga di vedere immagini, corpi, immobilità e confini, il mondo è indaffarato nel proporci indefinibilità, sfumature, transizioni e transitorietà.

Escher tenta di mettere in immagine l’inimmaginabile, di dare forma all’informe, e in questo senso la sua opera è la rappresentazione stessa della nostra mente: essa come un Don Chisciotte immateriale, continua a combattere contro il mulino a vento del divenire per scoprirsi sempre sconfitta, naufragata, ridicolizzata.

“Metamorfosi” è la parola corretta per definire le opere di Escher, o forse per descrivere Escher stesso. Meglio ancora, “Metamorfosi” è la parola perfetta per descrivere Escher che diventa un’opera di Escher; l’autore che diventa personaggio, l’inerte che diventa vita, il caos che diventa significato.
(-Rick DuFer-)ec15569-900x900

Circondati dall’architettura dell’impossibile, cerchiamo di tenerci in equilibrio sul corrimano immaginario, e nonostante crediamo di essere ancora padroni del nostro corpo non ci rendiamo conto che stiamo già cadendo, precipitando nella tromba inesistente delle scale, fluttuando nel vuoto abissale fino a sussultare, come quando si cade in un sogno, e ci risvegliamo di soprassalto col cuore che scalpita.

Le scale, le strutture e le architetture in apparenza semplici ti catturano lo sguardo per miglia e miglia facendoti perdere la concezione dell’equilibrio, del tempo, del vuoto e della confusione, per poi lasciarti da solo con quell’inquietudine ignota, con quella sensazione venuta dallo spazio.

Escher ci accompagna e poi abbandona nel bianco e nero, sperduti nella opaca prigionia della nostra mente, del nostro riflesso e delle nostre illusioni diplopiche.

Escher ci accompagna e poi abbandona nel bianco e nero, sperduti nella opaca prigionia della nostra mente, del nostro riflesso e delle nostre illusioni diplopiche

icbaicoas

Illusioni che ci catturano e spezzettano man mano che l’opera prosegue a girare e vorticare per diventare un tutt’uno con il disordine olistico.
E’ una metamorfosi che non si ferma mai, un circolo vizioso che riparte e riporta sempre alla stessa illusione di evadere dal quotidiano.

è una metamorfosi che non si ferma mai un circolo vizioso che riparte e riporta sempre alla stessa illusione di evadere dal quotidiano

Se fissiamo troppo a lungo un’opera di Escher, finiamo per diventare noi stessi illusione: abbranchiamo la luce di un meccanismo, di una vita priva di avventura, monotona e bizzarra a rincorrere noi stessi e l’Eterno Ritorno.

Se fissiamo troppo a lungo un opera di Escher, finiamo per diventare noi stessi illusioneAbbranchiamo la luce di un meccanismo, di una vita priva di avventura, monotona e bizzarra a rin

predestination

Escher è Matrix, una simulazione d’intenti, un Truman che esce sempre dalla porta dell’illusione e che sempre vi ritorna inserendovi uno e più mondi a piacere.

Tramite l’arte egli coglie la suggestione e la trasforma in una forza magica, in un incantesimo che muove tutto, in una geometria che ci guida come una via di fuga, come l’ordine nell’irrazionalità.

Tramite l'arte egli coglie la suggestione e la trasforma in una forza magicain un incantesimo che muove tutto

in una geometria che ci guida come via di fuga, come ordine nell'irrazionalità.

Il nostro pensiero influenzato dalle sue visioni è l’ingrediente segreto: la forma che spacca i confini della realtà fino a diventare una singolarità, un portale che ricorda molto l’inizio dell’universo stesso.

Escher_blog-1140x642

Se volete approfondire l’arte di Escher vi consiglio di acquistare il libro “Godel, Escher, Bach”: una convergenza di musica, matematica e arte in parole, e un paio di libri che riportano le sue opere e illustrazioni.

Ricordatevi di condividere questo articolo se vi è piaciuto e se volete sentirmi parlare di un artista in particolare scrivetemelo in un commento!
Ci vediamo al prossimo artista e ricordatevi che non è tutto noia ciò che pensa!

Il canale di Rick:
https://www.youtube.com/channel/UCKoFUWEIFF33-92tBA0Cvzg

I MIEI SOCIAL
Profilo Facebook: https://www.facebook.com/ary.derizzo
Il mio Gruppo Facebook:
https://www.facebook.com/groups/1165167436922446/
Account Twitter: https://twitter.com/aryderizzo
Instagram: https://www.instagram.com/aryderizzo