“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia. Chi vuol esser lieto sia, di doman non v’è certezza.”
(Lorenzo de’ Medici)
“Ragazze di Creta a tempo, danzavano lievi sui piedi attorno all’ara adorna calpestando dolcemente la morbida erba fiorita.”
(dalle “Poesie” di Saffo)
“Ciao a tutti ragazzi e bentornati sul mio blog!
Io sono Ary e dopo aver parlato di qualche artista poco conosciuto, oggi vi parlerò di un artista avvolto dalla cosiddetta “Sindrome dell’Età d’Oro”.
Oggi si parla di bellezza: una bellezza travolgente e calda come l’estate, che porta il nome di un pittore olandese nato nel 1836, e che con la sua arte avrebbe in futuro influenzato la meravigliosa corrente artistica dei Preraffaelliti.
Sto parlando di Lawrence Alma Tadema.
Lo avvertite questo caldo?
E’ un tepore che cuoce il marmo, che si arrampica sulla pianta di piedi di musa, che rimbalza sul mare calmo, come un ciottolo piatto.
La sentite sui polpastrelli la seta pregiata sollevata dal vento?
Ne respirate il profumo di spezie e fiori tutt’intorno?
Se aguzzate abbastanza lo sguardo vedrete l’estate che si disperde sull’orizzonte, mentre sentimenti “didonici”, la nostalgia di vecchie canzoni, e miti narrati dai cantastorie si fanno spazio nella vostra memoria.
Queste opere parlano, cantano come sirene, incantano lo spettatore che non è più spettatore, ma uno spirito pompeiano che ritorna a passeggiare per le vie greche.
Basta sporgersi un po’ oltre le mura per poter sentire i popoli suonare e ballare in virtù dell’abbondanza, a venerare il sole, il mare e la vita.
Con queste immagini di luce e colore ci si immerge nella natura attraverso l’essere umano, attraverso gli occhi di una civiltà mai dimenticata.
Spensieratezza, teatralità, sentimento, indolenza.
Le donne di Alma Tadema sono così: muse con il volto di ninfa e la bocca di un fiore che sboccia ad ogni emozione forte. Ti fanno innamorare e ti commuovono al contempo, perché nel profondo sai che il loro amore, il loro languore, le porterà alla rovina.
Lawrence Alma Tadema coglie l’attimo, l’attimo in cui possiamo distinguere la malinconia farsi spazio negli occhi di chi sta soffocando.
E’ una celebrazione dell’estate della vita, ingenua e fragile come i letali petali di rosa di Eliogabalo.
E’ un trionfo dei Cerealia che elogiano la mitologia fieri delle stagioni e del passato in cui questi popoli vivono e vivranno, eterei e umani allo stesso tempo.
E’ un sogno d’amore delicato come la pelle di porcellana delle fanciulle alle terme di Caracalla: il sogno di una notte di mezza estate.
Se volete approfondire ulteriormente l’Arte di Lawrence Alma Tadema, vi consiglio di leggervi le poesie di Saffo e i sonetti di Shakespeare e di acquistare il libro “Alma-Tadema e i pittori dell’800 inglese” che viaggia fra i soggetti dell’artista fino ad arrivare ai Preraffaelliti più famosi come Burne-Jones e John William Waterhouse.
Ricordatevi di condividere l’articolo se vi è piaciuto e se volete sentirmi parlare di un particolare artista scrivetemelo in un commento.
Ci vediamo al prossimo artista!
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