Ciao a tutti ragazzi e bentornati sul mio blog!
Questo articolo vuole essere il primo di una nuova rubrica artistica che mira ad esplorare più forme dell’arte e che affiancherà gli articoli sugli artisti poco conosciuti: oggi voglio parlarvi del primo di una serie di fenomeni del web che mi hanno particolarmente colpito, e in particolare di una Youtuber che mi ha ispirato l’idea di questa nuova rubrica sull’arte multimediale dei nostri giorni, sulla fusione fra più veicoli di creatività, e sulle performance che hanno smosso i media e che sono le più meritevoli a parer mio di attenzione.
Parliamo dunque di POPPY!
Per chi non la conoscesse Poppy è una giovane cantante americana di 22 anni, ma ciò che mi interessa non sono tanto le sue canzoni su Spotify, quanto il suo canale youtube e più nello specifico, il personaggio che incarna.
Quella di Poppy infatti è diventata una figura virale all’interno del web grazie ai suoi video inquietanti e dall’estetica delicata, che provocano a lungo andare uno straniamento ipnotico: a primo acchito potrebbe sembrarvi semplicemente una Luna Lovegood di youtube, ma che piaccia o venga reputata una perdita di tempo, che intenda dare spettacolo o lanciare un messaggio artistico, a discapito dunque di tutti i se o i ma io credo che ci sia un concetto più profondo dietro ai suoi video.
Lo dico a partire dal semplice fatto che non sono definibili: possiamo provare ad avvicinare i termini Vaporwave, Harajuku, Kawaii, Ethereal, ma Poppy diventa un’arte a sé stante, l’arte di un mondo diverso.
Il suo aspetto vincente è associare due elementi contrastanti: la musica elettronica dark ambient e le sue poche parole, recitate dalla sua fragile voce, un secondo prima angelica e un secondo dopo inquietante.
L’effetto che risulta è l’equivalente di quando, guardando un film horror vediamo comparire dal nulla una bambina, una figura pura che nel contesto tuttavia è talmente fuori posto da scardinare il senso e le sensazioni dello spettatore, risultando assai più raccapricciante di un comune mostro.
Nel vedere Poppy per la prima volta mi è venuto in mente un personaggio di un film in particolare, un personaggio che ci accompagna nello spirito durante tutta la pellicola in questione e che compare per pochi memorabili secondi solo alla fine: la Principessa de “La Storia Infinita”.
La figura estraniante della Principessa che sussurra parole con dolcezza mentre il suo mondo tutt’intorno cade a pezzi mi ricorda moltissimo il personaggio di Poppy.
Lo sguardo di lei in un primo momento vacuo e inespressivo, quasi ingenuo, si trasforma subito dopo in una disperata malinconia.
Così come La Principessa è l’unica che parla direttamente a Bastian dal libro, un fenomeno tanto strano quanto fondamentale, così ci guarda Poppy, scombussolandoci nella nostra zona di comfort, in casa nostra, mentre la guardiamo.
Poppy può apparire come un fenomeno ridicolo, ma è innegabile che sia un fenomeno necessario: non appena finisci di vedere un suo video capisci che c’era bisogno di lei nel sentiero olistico di youtube, che ora che l’hai vista e non si scolla dalla tua mente, ti pare impossibile immaginare un mondo senza la sua esistenza, proprio come una Brenda Starr del 21esimo secolo.
Poppy è proprio questo: un cartone animato intermittente, che ci si aspetta di ritrovare come una delle Nuove Divinità di American Gods: come la protetta di Media, come una figlia di Mr World, come la sorella di Technical Boy.
Si sta formando una nuova corrente e Poppy è il fenomeno chiave per renderci conto di che forma ha il Dio della Nuova Estetica.
In lei si vede un legame profondo in particolare fra l’estetica ben definita di Tumblr e la moda odierna: il biondo elfico, i font intermittenti, i colori neon o pastello, fra il vintage e la parodizzazione/ossessione della tecnologia.
Echeggia attraverso suoni elettronici su Spotify in versioni Dream Pop, Indietronica, e si riversa in artisti come Grimes (camaleontica, sognante e iperattiva);
Die Antwoord (sinistra e pallida che fa del disagio e del bizzarro una virtù quotidiana);
Marina and the Diamonds (delicata come una bambola e dai testi malinconici);
Aurora (fragile e acqua e sapone), e la lista va avanti indisturbata.
E’ una fusione stilistica di musica e arte visiva che in futuro aprirà la via a ulteriori generi, come nuove teste dell’Idra che spuntano impercettibili a incorniciare il secolo che stiamo vivendo.
Fatemi sapere se vi piacerebbe che continuassi questa rubrica e se sì ditemi quali fenomeni artistici del web vi hanno scosso o meravigliato, possono essere qualsiasi cosa!
Ci vediamo al prossimo articolo!
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